Quando si fa riferimento alla reazione allergica al pelo di gatto in realtà si sta usando un'espressione non appropriata: l'allergia in questione, infatti, non viene provocata tanto dai peli, quanto da diverse proteine che derivano dalle ghiandole sebacee del felino e, in misura inferiore, dalle ghiandole salivari. Queste proteine vanno a depositarsi sui peli ogni volta che il micio si lecca: così, nel momento in cui la saliva si asciuga, le proteine si diffondono nell'aria attraverso le particelle in cui sono contenute.
Dal punto di vista molecolare, le proteine incriminate sono paragonabili alle uteroglobuline, che hanno il compito di trasportare ormoni, minerali e precursori metabolici: non è un caso che i gatti sterilizzati ne producano una quantità decisamente più bassa rispetto a quel che avviene con i gatti non sterilizzati. Nel gruppo di queste proteine, indicate con la sigla FelD, attualmente sono state individuate otto tipologie differenti, anche se si rendono necessarie ulteriori ricerche, soprattutto per indagare il loro ruolo fisiologico. Quel che è certo è che la FelD1 – una di queste proteine – è allergizzante nei confronti dell'uomo: le particelle sospese in aria, grandi non più di 20 micron, si depositano sui vestiti, sui tessuti e su ogni altro oggetto. Il problema è che vi rimangono per lungo tempo: addirittura per anni. Ecco perché può capitare di avvertire una reazione allergica anche a distanza di molto tempo dall'ultima presenza di un micio in casa.
E non è tutto, perché sono veicoli per gli allergeni addirittura i capelli di chi è proprietario di un gatto. In Italia circa una persona su dieci soffre di allergia cronica, e tra queste una persona su dieci ha a che fare con allergie causate da animali domestici. In altri termini, l'1% della popolazione del nostro Paese ha un problema con i pet, e nel 5% dei casi la "colpa" è da attribuire ai gatti. Vale la pena di specificare, per altro, che questi dati devono essere considerati approssimativi e inferiori al reale, dal momento che un sacco di persone convivono da sempre con i gatti e quindi non sospettano minimamente di avere un'allergia, visto che non riconoscono i sintomi clinici connessi al disturbo.
Di quali sintomi si tratta? In primo luogo di carattere respiratorio, sotto forma di tosse secca, di congestione nasale, di rinorrea e di lacrimazione acida: un po' come avviene quando si è allergici agli acari e alla polvere di casa, con tanto di respiro affannoso e starnuti continuati.
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