Il segugio italiano, la nobiltà e la fedeltà in una razza antica

È probabilmente uno dei cani più famosi, e uno dei preferiti dagli italiani, soprattutto dai cacciatori, che ne amano le sue doti, e la sua innata intelligenza, e la sua infinita fedeltà, che lo rende capace di poter eseguire in maniera precisa gli ordini, ma soprattutto per il suo fiuto che lo rende un partner pressappoco infallibile. Il segugio italiano è probabilmente uno degli orgogli di questo paese essendo una delle razze più antiche, dal portamento nobile e dal carattere unico, che l’ha reso nel tempo oggetto quasi di venerazione da parte di tantissimi cinofili.

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Il segugio italiano, una razza dalle radici antiche

Tutti gli amanti dei cani conoscono il segugio italiano e sanno che è un cane dalle capacità straordinarie, soprattutto se riportate alla caccia, ma pochi sanno che questo cane è stato, anche se in forme primordiali, uno dei primi cani utilizzati. È dalle origini dell’uomo che i segugi venivano utilizzati per la caccia: è dimostrato che nel Paleolitico questo tipo di cane veniva utilizzato per seguire la selvaggina, e questo è persino testimoniato da pitture rupestri, come quella di Cueva de la Vieja, in cui è rappresentato un cane che insegue una preda.

In seguito l’uomo ha iniziato a selezionare gli esemplari con il miglior olfatto, ed è già dall’epoca dei romani che le razze iniziano ad essere divise: non è un caso che la parola segugi derivi dal latino sagaces, ed erano già cani dotati di un fiuto molto potente, capaci di seguire le prede in tutte le condizioni, anche le peggiori. È nella fine dell’800 che però la razza viene riconosciuta dall’Ente Nazionale della Cinofilia, che ne indica i tratti distintivi. Esistono però anche diverse tipologie di segugio italiano, come per esempio il cravin del Piemonte, e lomellini di pianura. Inoltre negli ultimi anni, vista la capacità unica di questo cane nella caccia alla lepre, la lega Pro Segugio sta intraprendendo un iter per il riconoscimento del Lepraiolo Italiano come tipologia di segugio italiano, come ci spiega cacciapassione.it.

Caratteristiche del segugio italiano

Esistono principalmente due razze di segugio italiano, ma entrambi con strutture molto simili, ma che sono diversi per la tipologia del mantello: a pelo raso oppure a pelo forte. I tratti morfologici provengono da secoli di selezioni, partendo dalla taglia che si aggira tra I 48 cm e i 58 cm, ed eliminando i tratti che potevano far intravedere una fusione con i segugi di oltre confine, e per conservare quindi la purezza di questa razza.

Tra i tratti caratteristici c’è il cranio con forma a cupola, e con un padiglione auricolare che, come spesso accade per i cani da fiuto è molto sviluppato e allungato e con estremità arrotondate. Inoltre un altro tratto unico è quello della voce: per il segugio francese è l’urlo, mentre per la razza nostrana è lo scagno. Altra caratteristica peculiare è dovuta dalla mancanza dello sperone negli arti posteriori, per differenziarlo ulteriormente da altre razze come lo spinone e il bracco.

 

Sempre per dare unicità e nobiltà nel portamento, la struttura del segugio italiano è in mesomorfo con tronco quadrato, che lo rende anche più resistente nella caccia in ogni tipo di ambiente, che lo rende un compagno determinato, sia se è da solo o in muta. L’unica differenza tra i segugi a pelo forte e a pelo raso è determinata dal comportamento, nonostante siano due cani molto riflessivi e sagaci, il primo è sicuramente molto meno esuberante.

Questo cane mostra una passione unica per la seguita che non smette finché non ha raggiunto l’obiettivo, mostrando una tenacia nel seguire le piste, ma anche una grande resistenza dovuta alla sua costituzione fisica, che lo rende una delle razze più amate dai cacciatori.

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