Negli ultimi anni gli animali domestici sono divenando sempre più parte delle nostre famiglie. Ce lo dicono i sondaggi e secondo gli ultimi, condotti da gfk, in Sudameria ci sarebbe la massima incidenza globale per animali domestici. Circa 2 su 3 persone in Argentina hanno un pet e, secondo le statistiche, probabilmente un cane. In asia invece avviene l’opposto, con Hong Kong che si vede ai magini come capitale delle percentuali basse: solo il 14% possiede un animale domestico. In Italia viaggiamo adagio su un succulento 39%, ben oltre la media globale.
Nel bel paese a spuntarla è il gatto, con 7,5 milioni di unità disparse lungo la penisola,contro i 7 milioni di cani. E in controtendenza anche a quello che sono le preferenze del resto del mondo, che elegge il cane come miglior amico dell uomo, seguito dal gatto. Terzi i pesci negli acquari, con un onesto 12%. Utlimo posto invece per gli uccellini, che in Turchia però la fanno da padrona.
Interessante anche il fatto che col variare delle zone di appartenenza cambiano anche le abitudini alimentari degli animali domestici. Ad esempio benchè siano tra i maggiori produttori di mangime al mondo, gli statunitensi si ritrovano a nutrire i loro amici animali quasi esclusivamente di pollo, di cui vanno ghiotti. Stessa sorte per gli amici Francesi, più vasta la dispensa per gli Spagnoli: qui gli amici a 4 zampe apprezzano anche il pesce e il manzo, quest’ultimo particolarmente amato in grecia cina e repubblica cieca, meglio se aromatizzato.
Il mercato del natural pet food è ora stimato attorno ai 13 miliardi di dollari, mentre i prodotti grain free si stabiliscono al 30% delle vendite.
Stando agli studi e alle raccolte dati vi sono due osservazioni da fare. Innanzitutto riguardo la distribuzione degli animali, interessante a livello globale e ancor più nelle varie regioni dove i trend acquistano carattere in base a località specifiche, sia per la preferenza sull’animale che sulla dieta.
In secondo luogo, che lo spostamento del mercato dei cibi per pet sempre di più nella direzione del “Premiumization and humanization”, è segno di un verosimile tropismo verso l’umanizzazione di questi amicia quattro zampe, come a volerli rendere davvero parte del nucleo familiare. Sempre dai trend del cibo rileviamo consumi di porzioni sempre più ridotte, segnale che la tendenza è quella di possedere animali di taglia piccola.
L’impatto dell’aumento degli animali domestici sul mercato non si limita al settore food, ma va a colpire anche gli ambiti dell’abbigliamento e dei giochi per cani e gatti.